BRETELLA PONTINA - A12 (CIVITAVECCHIA)

 BRETELLA PONTINA - A12 (CIVITAVECCHIA)

LE VERITA’ NASCOSTE

Sempre più spesso sentiamo parlare della Bretella autostradale che dalla Via Pontina, passando per la Vallata di Via del Risaro, dovrebbe collegare l’autostrada per Civitavecchia, costeggiando la Roma Fiumicino. 

La costruzione di questa Bretella viene da sempre osteggiata da Comitati di Vitinia e da alcune Associazioni del No, con argomentazioni varie che vanno da: - inutile - costosa  - devastante per  l’ambiente delle riserve naturali che attraversa  -  per l’impatto disastroso sui terreni agricoli - per i vincoli ambientali che insistono sull'area.

VIA DEL RISARO - SOTTOPASSO ALLA C. COLOMBO -

CONOSCIAMO LA VERITA’

Ma prima di continuare a parlare della Bretella, vorrei ricordare una situazione analoga verificatasi poco più di un anno fà, ed avente sempre come protagonista la Valle di Via del Risaro e guarda caso, le stesse Associazioni del No. Erano stati stanziati - ed erano disponibili - un milione e mezzo di euro per la costruzione di un sottopasso a Via C. Colombo, in grado di collegare, per il tramite di Via del Risaro, Tor de’ Cenci, Spinaceto e Vallerano, alla Stazione della Metropolitana di Vitinia.

Tempo di percorrenza, con l’attuale piccolo sottopasso, 3 minuti da Tor dé Cenci e 4 minuti da Spinaceto e Vallerano (verificato dallo scrivente con la propria auto).

Purtroppo, il NUOVO SOTTOPASSO non è stato mai realizzato. Perché?

I soldi c’erano.  Ed era anche utilissimo.

Pensano alla natura o a loro stessi?

Ma qualcuno (le famose Associazioni) lo ha bloccato.

Il sottopasso alla Colombo non poteva essere realizzato dove c’è quello attuale, per evitare che in caso di piogge si allagasse. Doveva essere spostato di circa 70/80 metri.

Questo nuovo  “foro” fatto poco più in là, comportava che era: - inutile - costoso  - devastante per  l’ambiente delle riserve naturali che attraversa  -  per l’impatto disastroso sui terreni agricoli - per i vincoli ambientali che insistono sull'area - e chi più ne ha più ne metta.

Motivazioni che non sono parse vere a chi aveva altri obiettivi primari. Stanti infatti queste difficoltà, le somme stanziate per il sottopasso sono state dirottate per i lavori sulla Laurentina. Risultato: gli abitanti di Vitinia, compresi gli studenti che frequentano i licei di Spinaceto, quotidianamente fanno il giro dell’oca o si dilettano ore con i mezzi pubblici. Idem per chi intende da Vallerano, Tor de’ Cenci o Spinaceto raggiungere Vitinia e soprattutto la fermata della Roma Lido. Se la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni i nostri benintenzionati sono certamente dei campioni.

Guarda caso, situazione analoga si sta creando per la Bretella.

Ma quelli esposti sono motivi reali? Perché se fosse così almeno (anche se capziosi) sarebbero motivi nobili.

Da quanto ci riferiscono parenti ed amici che vivono a Vitinia però, sembrerebbe proprio di no.  Infatti, a detta di tutte queste persone, le motivazioni reali del mancato sottopasso sono altre. Meno nobili. Molto più egoistiche ed ipocrite perché si ammantano di valori ed argomentazioni di spirito di servizio e solidarietà. Detta in soldoni, l’obiettivo primario dei NO (perlomeno di chi li ha ispirati e propagati) era quello di evitare il passaggio delle auto di Tor dé Cenci, Spinaceto e Vallerano sotto le loro case (pur correndo Via del Risaro ai margini di Vitinia) e quindi dando, loro, pochissimo fastidio.

Dato che non dubitiamo della buona fede di chi ci ha espresso queste perplessità e dando margine all’interpretazione distorta che potremmo aver noi dato a queste voci, non possiamo esimerci dal gridare … vergogna - vergogna - vergogna!!

E adesso che abbiamo le idee più chiare su queste Associazioni, passiamo alla famosa Bretella.

Bisogna innanzitutto precisare che, al contrario di quanto loro affermano, il progetto definitivo non c’è ancora.  Quindi è ancora possibile effettuare modifiche anche consistenti. Su questa strada ci stiamo muovendo, per capire quali siano i margini d’intervento e soprattutto, avere consiglio da chi è più esperto di noi su viabilità e ambiente.

Qualora, come sembra, dovesse prendere corpo il progetto di creare l’autostrada Roma – Latina, trasformando la Pontina e prevedendo due vie complanari alla stessa (la vogliono centro-destra e centro-sinistra anche se con dei distinguo: il politichese), è concreto prevedere che il traffico dall’A1,  attraverso il GRA, devierà sulla Pontina, raggiungendo da qui i nostri quartieri, dove si  aggiungerà al traffico tradizionale. Quindi, senza interventi correttivi quale potrebbe essere la Bretella, è altamente probabile che quella che oggi è la nostra “ora di punta”  (3 ore dalle 7 alle 10) si modificherà,  e noi avremo un’ora di punta della durata di 24 ore, tutti i giorni, sabato e domenica compresi.

PER  FAVORE  STATE  CALMI  E  NON  SENTITEVI  MALE

Qualcuno starà strabuzzando gli occhi e avrà un improvviso attacco di vertigini…Non vi preoccupate. E’ successo anche a me.

Infatti i Signori del NO, senza se e senza ma, dimenticano sempre di ricordare questo particolare…e dimenticano anche che l’A1, altro non è che  l’AUTOSTRADA DEL SOLE.

Si avete capito bene!!!

Senza Bretella o altri interventi similari, avremmo camioncini, camion, camion snodati, articolati, Tir di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, oltre ovviamente a centinaia di migliaia di automobili sulla Pontina, che resterebbe perennemente bloccata.

Il blocco della Pontina  diventerebbe normale  fino a Castel Romano e addirittura aumenterebbe in alcuni periodi della giornata, dalle 7 alle 10 del mattino, quando si sommerebbe a quello attuale.

Per gli abitanti dei nostri quartieri sarebbe un vero disastro. Infatti, come succede già oggi quando si verifica un minimo intoppo, tutti i veicoli che possono, sgattaiolano dalla Pontina e si riversano nelle strade dei NOSTRI QUARTIERI (non altri), impedendoci persino di uscire dal garage di casa (per chi ce l’ha).

INVECE  DI  2 ORE DI  DIOSSINA 24  ORE DI  CO2 GAS DI SCARICO DA RESPIRARE A PIENI POLMONI

Pensare di avere perennemente intasate Via degli Eroi di Cefalonia, Via dei Caduti nella Guerra di Liberazione, Via Maestrini, Via degli Eroi di Rodi, Via dei Caduti per la Resistenza, Via di Mezzocammino, oltre alla Pontina Vecchia e Via di Vallerano, Via di Valleranello - e ho citato solo le vie principali - sarebbe un autentico suicidio. Avremmo i nostri quartieri sempre bloccati, giorno e notte. 7 giorni su 7. Tutto l’anno, un anno dopo l’altro.

Senza Bretella, si arriverebbe al punto che coloro che oggi abitano vicino al campo nomadi, e si lamentano perché costretti a respirare la diossina dei fumi cangerogeni, domani dovrebbero pensare a quanto erano felici di respirare la diossina solo per poche ore al giorno visto che i Signori del No li avranno condannati a respirare i gas di scarico di migliaia di autoveicoli,  24 ore su 24.

Quindi, o si ha la forza e la capacità di bloccare la trasformazione della Pontina in autostrada  - e la competenza per proporre soluzioni concrete e realizzabili che allevino il peso del traffico - o ci si deve impegnare per modificare gli aspetti strutturali più dannosi dell’opera.

Non ci si venga a dire però che i No ostinati, tesi a salvaguardare un particolare territorio (ignorando i disagi altrui), sono solo segno di Cultura ecologista, mentre le argomentazioni di chi vuole difendere tutti gli altri territori limitrofi, sono frutto di un reazionario distruttore dell’ambiente.

 

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