a cura di Massimo Tesei
Parco Campagna di Via di Mezzocammino. Dopo l’incuria, l’occupazione.
Non è bastato che il parco sia stato abbandonato a sé stesso dalle istituzioni capitoline, al punto da costringere i frequentatori a ricorrere ad una colletta per far effettuare una falciatura parziale delle aree verdi. Ora lo stesso irritante colpevole disinteresse consente, nonostante le pressanti richieste di intervento dei frequentatori abituali del parco, che si permetta una subdola occupazione che, se non stroncata, prelude all’ennesima creazione di un campo abusivo nelle aree verdi di Roma.
Dopo il campo abusivo di Largo Sergi, ora è la volta del Parco di Via di Mezzocammino
Prima c’era stata la quotidiana “invasione” di un gruppo di nomadi che si accomodava negli spazi antistanti l’area giochi di Via Avolio. Dopo numerosissime proteste e richieste di intervento, una mattina una pattuglia di Polizia locale di Roma capitale è intervenuta per invitare i nomadi dal desistere da queste ripetute soste quotidiane. In quell’occasione alcuni frequentatori hanno segnalato l’occupazione all’interno. La pattuglia ha chiarito che data la mole di impegni e personale ridotto, avrebbero segnalato il caso. Effetto positivo c’è stato i nomadi almeno per ora non hanno ripetuto le quotidiane “scampagnate”, almeno in quell’area. 
Per questa occupazione all’interno del parco, a quanto ne sappiamo, però non c’è stato alcun intervento e sembra che le segnalazioni cadano nel vuoto.
Sono giorni che, a turno, i frequentatori segnalano allo 060606 un insediamento abusivo che sta trasformandosi in qualcosa di più serio di una sosta temporanea. In varie zone del parco si notano sempre più cumuli di cartoni e coperte indice di soste notturne che vista l’abitualità del luogo fa ritenere molto di più di soste temporanee. 
Ma dietro l’area del gattile sta nascendo qualcosa di molto più serio. Infatti, dalle semplici tende si sta passando a qualcosa di molto simile a capanne e nei dintorni sta nascendo una discarica di rifiuti sempre più consistente.
