Vincono i cittadini

 

Dopo il blocco dei trasferimenti deciso a fine agosto, in via cautelare, su iniziativa degli avvocati di Sant’Egidio,  il TAR del Lazio, II sezione del tribunale amministrativo, presieduta da Luigi Tosti ha deciso, entrando nel merito della questione, che i trasferimenti erano leciti e potevano essere effettuati; il Comune di Roma, ordinando lo sgombero per motivi igienico-sanitari, ha tutelato la salubrità dell’area e la salute pubblica.

Nei giorni scorsi molti personaggi di varie associazioni si sono dati molto da fare per convincere i Rom trasferiti a “La Barbuta” a rientrare, perché chi si fosse trovato all’interno del campo di Tor de’ Cenci avrebbe avuto una casa popolare. Per questo motivo abbiamo avuto una nutrita schiera di Rom che, convinti di ciò, hanno pensato bene di tornare nel vecchio campo anche se ormai privo delle vecchie baracche.

 

Non si sa bene chi, ma qualcuno ha anche fornito mezzi di trasporto e generi alimentari per meglio convincere i Rom.

Tutto questo, anche se preparato con particolare attenzione, non è servito alla bisogna e oggi il TAR ha deciso che i trasferimenti erano legittimi.

Hanno vinto, oltre al Comune di Roma, i cittadini dei nostri quartieri.

Ha perso Sant’Egidio e il suo fondatore, il Ministro Riccardi; fu proprio Lui, non dimentichiamolo mai, che iniziò la “guerra” contro i residenti del quartiere. Dopo di Lui arrivarono la Caritas, il Vicario di Roma Cardinale Vallini, Associazione 21 luglio, Amnesty International e tante Associazioni nazionali e internazionali che orbitano intorno ai Rom.

Persino dalle Nazioni Unite sono pervenute richieste per evitare i trasferimenti. Per non parlare dell’evento “Io non sgombero” e della raccolta firme, fra i quali firmatari illustri  ci sono: Erri De Luca, Susanna Tamaro, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, nonché i premi Nobel - Rita Levi Montalcini e Dario Fo; tutta gente che vive nell’agio, alcuni nel lusso e che certamente non hanno idea di cosa significhi vivere nella periferia romana, a 50 metri da un Campo Nomadi.

 

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