VOCE ai cittadini di Tor de' Cenci

foto di ANDREA BEVACQUAQuanto successo ieri ha dell’incredibile, in questi anni abbiamo cercato di convivere con gli abitanti del Campo Nomadi nella speranza che Loro volessero integrarsi, ma invece, soprattutto negli ultimi mesi abbiamo visto che non solo da parte Loro c’è stata una mancanza di rispetto nei Nostri confronti, ma dopo ieri anche nei confronti delle autorità, forse anche grazie a quelle “visite organizzate”, scomode, che non hanno fatto altro che “armare” la mano di chi ieri ha intossicato, impunemente, tutti i quartieri di Roma sud e impedito la circolazione sulla SS148 Pontina alla stragrande maggioranza dei cittadini di Roma e dintorni.

Abbiamo deciso, per la prima volta, di pubblicare come articoli, alcuni commenti dei cittadini, in questo caso tre donne, per dare ancor più visibilità a chi ci aiuta e ci sostiene attraverso la sua partecipazione attiva sia di persona sia sui social network.

ELENA ANTEI: “Come molti girando nel web alla ricerca di notizie o su Twitter cercando parole come Tor de’ Cenci sono incappata in soggetti privati e/o associazioni nazionali ed internazionali arrivate al punto più estremo di quella che potremmo definire dignità morale, paragonando il campo di La Barbuta ai campi di concentramento di Auschwitz, Buchenwald o Berghen-Belsen.

Queste persone che probabilmente vivono nell’ignoranza storica e morale dimenticano che i milioni di ebrei deportati e rinchiusi nei campi di concentramento vennero costretti con la forza, le loro famiglie vennero sterminate durante i rastrellamenti, figli separati dai genitori, madri giustiziate davanti a figli in lacrime, la loro dignità calpestata ingiustamente, subendo un trattamento che definire brutale e animalesco sa di barzelletta ma che tutti noi, purtroppo, sappiamo essere la triste verità di chi eresse se stesso a DIO sceso in terra.

In queste poche righe vorrei far presente a “questi signori” poche cose, giusto per rinfrescare la loro memoria storica che forse è offuscata dalle Loro idee politico-religiose.

Partendo dal presupposto che la politica non dovrebbe in alcun modo entrare in questo dibattito, faccio presente, a parte la naturale distinzione fra un deportato in un campo di concentramento e un trasferimento da un campo devastato e igienicamente invivibile, che tutto ciò avviene:

  • senza costrizione, se non per la salute pubblica: per gli abitanti del campo e del quartiere;
  • il loro trasferimento avviene in container dotati di ogni confort, dall’aria condizionata alla lavastoviglie (io non ce l’ho, fate VOI);
  • ogni famiglia ha la sua abitazione, e non vi è un caseggiato con letti a castello di tre piani con donne da una parte del campo e uomini dall’altra(la Vita è Bella - Benigni DOCET);
  • nessuno li obbliga a vivere in quei campi, che sia Tor de’ Cenci, La Barbuta, Castel Romano ecc, ognuno è libero di cercarsi una casa a sue spese soprattutto se fra loro, come hanno sempre sostenuto c’è chi lavora (e di sicuro non paga le tasse).

Ritengo che ad indignarsi nel leggere queste notizie, oltre alla comunità ebraica, debbano essere i terremotati, dell’Emilia, della Liguria, dell’Abruzzo e perché no anche della Sicilia, dell’Irpinia ecc e con Loro le loro famiglie, costretti Loro ad essere nomadi, Loro, nati con un tetto sulla testa costruito con il proprio sudore della fronte e con quello dei genitori pagando anno dopo anno le tasse, ICI, IMU, ecc, e che adesso si ritrovano a vivere in TENDE BLU senza quell’aria condizionata, quelle lavatrici, quel letto, ma soprattutto quel tetto che gli spetterebbe di diritto e invece VOI vi indignate e paragonate un “villaggio moderno e attrezzato” ad un campo di concentramento.

Ma non vi fate schifo????”

KATIA: “Signora Elena, lei è stata molto sincera, ha detto semplicemtente la verita'....cosa che molti, offuscati dalle loro ideologie politico/religiose fanno finta di nulla, di non sapere quanta gente è senza tetto non per scelta!!! queste persone che sanno solo criticare, sono finti buonisti che hanno altri "interessi" non di certo umanitari!!!”

RITA: “Grazie a tutti coloro che hanno messo il cuore e soprattutto i polmoni ,dato quello che si sono dovuti respirare in questi anni. Grazie quindi a tutte quelle persone , e non sono state tantissime , che invece di mettere la testa sotto il cuscino la notte , quando i nomadi bruciavano, e avvelenavano le nostre case, sono corsi a chiamare le forze dell'ordine , carabinieri polizia vigili e che il mattino seguente , con le occhiaie nere per non aver dormito si sono messe al computer e al telefono a " disturbare" i signori dei palazzi : sindaco , vicesindaco, prefetti vari comparse politiche di tutti i colori. Grazie a loro ,e chi sa di chi sto parlando capirà, perchè anche quando ormai sembravamo spacciati , destinati ad essere avvelenati a vita, si sono rimboccati ancor di più le maniche scrivendo ancora più insistentemente, urlando ancora più forte , utilizzando tutto il lecito e anche qualche cosa in più perchè tanto......non ti si filava nessuno. Grazie anche a chi come me ha creduto, sperato, lottato e respirato veleni , bocconi amari da mandare giù per i nostri figli piccoli e grandi , per i nostri genitori del centro anziani, finalmente liberi di ballare all'aperto!!!!!!Grazie per averci restituito ciò che ci era stato tolto il SACROSANTO DIRITTO DI RESPIRARE L'ARIA.”

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