AUTORITA’: Vi avevamo avvisati

AUTORITA’: Vi avevamo avvisati

Domenica scorsa, 15 ottobre, le sirene dell’ambulanza hanno risuonato a via Renzini, in un triste e inquietante rituale che purtroppo negli ultimi tempi si è ripetuto molte volte, troppe…

La Città del Rugby, ex Punto Verde qualità, ormai da tempo è diventato teatro di risse tra occupanti appartenenti a etnie diverse; una volta è una donna picchiata dal suo protettore a farne le spese, un’altra scoppia una rissa tra neri e rumeni e chissà chi altro.

Ma stavolta la storia ha avuto un esito diverso e tragicamente fatale: un uomo, un rumeno di 56 anni con il quale probabilmente chi abita nei pressi si è anche trovato a scambiare qualche parola, è stato trovato agonizzante, con il cranio fracassato, all’interno della struttura a seguito, come si suppone, dell’aggressione di un altro degli occupanti, ed è poi deceduto in ospedale.

Cosa dire? Come commentare la notizia?

“Tragedia annunciata” è l’espressione che più di tutte risuona negli articoli pubblicati dai media; espressione di cui forse solo noi del CdQ possiamo cogliere a fondo il senso e la frustrazione che ne deriva.

Quanti esponenti politici e istituzionali abbiamo portato a visitare la struttura teatro dei più disparati atti di criminalità (sversamento abusivo di rifiuti, prostituzione, maltrattamenti, risse, furto di acqua ed energia elettrica, spaccio di stupefacenti e chissà quant’altro) perché in prima persona si rendessero conto del degrado e del potenziale pericolo di una situazione ormai del tutto fuori controllo? Una polveriera a cielo aperto la definiamo noi che la conosciamo bene.

Quante testate giornalistiche e cronisti abbiamo coinvolto nella nostra opera di denuncia? Tanti, da Striscia la Notizia a Presa Diretta, solo per citarne due delle più famose tra le tante che ci hanno sostenuto nel portare avanti la nostra causa.

Quante volte abbiamo segnalato la situazione alle forze dell’ordine che operano nel quartiere? Ogni volta che abbiamo potuto, perfino fermando in strada le pattuglie di Polizia e carabinieri che incontriamo (raramente) nei paraggi.

A testimonianza di quanto sopra non solo diversi atti pubblici (interrogazioni, convocazioni di commissioni, etc,) ma anche un esposto indirizzato a tutte le cariche dello Stato circa 30 destinatari tra esponenti delle forze dell’ordine e istituzionali a seguito del quale abbiamo ricevuto solo due risposte e nessun riscontro concreto.

E ora? Ora qualcuno si deciderà finalmente a fare qualcosa? Oppure si volterà dall’altra parte? con quella inerzia che fortunatamente non appartiene a noi del Comitato che nonostante i muri di gomma che ci respingono continuiamo e continueremo a batterci.

Abbiamo notato che ieri 20 ottobre sono intervenute le Forze dell’Ordine per saldare il cancello di accesso carrabile alla Città del Rugby (per inciso: gli occupanti continuano ad accedere dal lato parco attraverso un preesistente varco nella rete di confine; è successo anche stamattina con grossi trolley a seguito).

Noi speriamo fortemente che questo tragico episodio possa risvegliare la coscienza e il senso di responsabilità di qualcuno che ancora li possiede, e che questo intervento non sia fine a sé stesso ma dia l’avvio ad azioni finalmente concrete e risolutive; non solo per ripristinare quella legalità che da tempo ormai latita, ma anche per dare senso ad una vita vissuta all’ombra del degrado e sacrificata all’ indifferenza generale.

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